sabato 30 novembre 2013

La bⒶllata di Barri Kate

Sono arrivati in anteprima i nuovi versi di Barri Kate che stanno per essere messi in musica nella nuova canzone che si dice sia scrivendo. Eccoli:

chiuderemo le celle e le chiese
cancellando politici e guardie
per i giudici un po' di riguardo
scaveremo la fossa più grande

non può essere certo un reato
attaccare di notte lo Stato
dopo un giorno di mille soprusi
è normale che i conti van chiusi

tu che sempre  le vite hai sfruttato
tu che infame c'hai poi guadagnato
pagherete un conto pesante
la moneta sarà il vostro sangue

giovedì 28 novembre 2013

#strettamentepersonale Una storia per Shadow_Crack: L'ombra della stella

Questa è la storia di una stella e di un'ombra. Era una notte di una primavera inoltrata e già caldissima quando la stella si accorse di lei. L'ombra vista da lassù non era altro che una macchia scura: la stella non riusciva a definirne i contorni, non poteva capirne il contenuto. Era comunque attratta inspiegabilmente da lei. Voleva a tutti i costi toccare quel misterioso vapore nero che si muoveva tra le tante altre ombre proiettate dalle luci del palco sul parco. Era eccitata all'idea di farsi avvolgere dal quel velluto nero, di penetrare nella sua trama e scoprirne l'essenza.

mercoledì 27 novembre 2013

"E te lo voglio dì che so stato io": una serata con il fiocco bianco

La violenza contro le donne è un fenomeno complesso che richiede un intervento integrato sui vari livelli: sociale, comunitario, relazionale ed individuale. Serve coordinare strumenti legislativi, strutture di sostegno alle vittime, interventi di contrasto e politiche di prevenzione. Ma è fondamentale anche che ai servizi per le donne maltrattate, abusate siano affiancati servizi specifici per gli uomini che vogliono cambiare e interrompere la violenza. In Italia ci sono ancora poche esperienze di questo tipo. A Roma, salvo qualche esperienze interessante, manca ancora un servizio strutturato. E' per questo che il 4 dicembre prossimo decine di artisti straordinari si esibiranno in "E te lo voglio dì che so stato io" nella serata organizzata da "Un taglio solidale" all'Auditorium Parco della Musica in occasione della Campagna del Fiocco Bianco.

lunedì 25 novembre 2013

Giornalisti

Dalla sua stanza, Bisanzio alza la cornetta del telefono e chiama la segretaria.
"Signorina Lucia, mi vada a chiamare immediatamente Ovedra."
"Subito signor direttore."

Dieci minuti dopo, Ovedra bussa alla porta.
"Avanti", dice Bisanzio dall'altra parte
Ovedra entra e chiude la porta.
"Ah eccola qua Ovedra. Si segga."
Ovedra si siede senza spiccicare parola.
"Sa perchè l'ho mandata a chiamare?"
"No signor direttore."

Bisanzio si alza dalla sedia e comincia a gironzolare attorno a Ovedra.

#25N Violenza verbale, sessuale o istituzionale è violenza uguale


La violenza sulle donne non è solo quella fisica, sessuale, che purtroppo riempie le cronache. La violenza contro le donne è anche quella dello Stato che pensa di risolvere il problema con la militarizzazione delle città senza preoccuparsi che quelle stesse guardie picchiano, stuprano, insultano le donne. E' violenza quella delle istituzioni che non permettono alle donne di avere una casa, dignità e reddito per smarcarsi dal padre padrone, per mandare a fanculo il marito manesco. La violenza contro le donne è quella che esercita il datore di lavoro protetto da leggi liberticide che i parlamentari con la vostra delega hanno approvato e che i sindacati hanno accettato. La violenza contro le donne è quella della Chiesa che ci dice quello che possiamo o non possiamo fare. La violenza contro le donne sono le battute sessiste che riempiono le pagine dei giornali, le pubblicità e i talk show. E' violenza non permettere a una donna che ama un'altra donna di veder riconosciuta la loro unione. E' violenza contro le donne lo stereotipo di bellezza che viene imposto dalla società alle nostre figlie fin da piccole. 

giovedì 21 novembre 2013

#20N Prima di parlare sciacquatevi la bocca: ecco chi è Lello

Lello ed io
I compagni stanno preparando un articolo e un'intervista (qui trovate l'anteprima) che verrà pubblicata la settimana prossima su Umanità Nova. Ma io non posso aspettare fino a giovedì prossimo per scrivere quello che penso sull'ignobile articolo uscito oggi sul Messaggero intitolato "In testa al corteo spunta i paraplegico". A cavallo delle pagine dedicate agli "scontri" dei No Tav a Roma e all' "oltraggio" subito dall'insegna della sede del Pd a via dei Giubbonari c'è un pezzo sul quotidiano della Capitale, non firmato, dedicato a Pasquale Valitutti che l'ignoto e infame giornalista chiama familiarmente Lello, come se fosse un suo amico, un suo compagno. Ma non se lo può permettere il pennivendolo del Messaggero perché dimostra nel suo misero articolo che non conosce affatto Lello.

mercoledì 20 novembre 2013

#PachaMama resiste: assemblea il 23 novembre

Pacha Mama non è solo un casale a tre piani, due manufatti e una bellissima campagna circostante. Pacha Mama è un progetto di accesso alla terra, lavoro, diritto alla casa e integrazione. Occupato durante l’ondata di occupazioni romane iniziata lo scorso dicembre con lo Tzunami Tour dei movimenti per il diritto all’abitare, Pacha Mama a ottobre si è visto staccare l'acqua e la luce da diversi poliziotti in borghese inviati dalla Prefettura di Roma, insieme ad alcuni operai dell’Acea che hanno eseguito lo sporco lavoro. Ma questo non ha fatto demordere gli occupanti che hanno ben chiaro e hanno già cominciato a realizzare il progetto che va al di là del mero scopo abitativo.

martedì 19 novembre 2013

Campane a morto per #5Pointz: è diventato tutto bianco prima di essere demolito

«5Pointz è andato. Dipinto di bianco durante la notte e noi per poco non venivamo arrestati». Così il collettivo che autogestiva la più grande esposizioni al mondo di graffiti art ha comunicato via Twitter la fine del progetto che era punto di riferimento globale per gli artisti di strada. 5Pointz è stato riverniciato di bianco prima di demolire il complesso del Queens per costruirci grattacieli di lusso.

#uncasobascoaroma: Lander e Aingeru sono di nuovo liberi

Lander al momento dell'arresto a Garbatella
Non capita spesso di poter prendere parola per comunicare una bella notizia. E la notizia che ci hanno dato ieri i compagni di "un caso basco a roma" è davvero una notizia bellissima. Dopo più di due anni di campagna portata avanti dal comitato uncasobascoaroma e dalle reatà solidali in molte città, possiamo dare il bentornato in libertà a Lander e Aingeru.
Mentre scriviamo sappiamo che i due compagni stanno rientrando in Euskal Herria per ricevere un caldo abbraccio dai compagni e le compagne che insieme alle famiglie li stanno aspettando nel quartiere di Santutxu, a Bilbao. Lander e Aingeru, finalmente liberi, potranno ritrovarsi in strada dopo più di dieci anni nei quali sono stati costretti dietro le sbarre a causa delle diverse carcerazioni subite da francia e spagna.
Non ci aspettavamo nessun tipo di giustizia da un tribunale speciale come l’Audiencia Nacional spagnola, erede del franchista Tribunal de Orden Publico. L’assoluzione avviene dopo che entrambi sono stati privati della propria libertà per molto tempo.

giovedì 7 novembre 2013

Ecco il testo di Erri De Luca che ha fatto infuriare Caselli

Il procuratore di Torino Giancarlo Caselli, quando ha letto lo scritto di Erri De Luca pubblicato nell'agenda di Magistratura Democratica 2014, è andato su tutte le furie e ha deciso di abbandonare la corrente progressista della magistratura. "Se si dimette da Magistratura Democratica vuol dire che non è più un magistrato democratico", si è limitato a dire lo Erri De Luca. Del resto parlano le sue parole: parole bellissime che però hanno urtato la sensibilità del signor Caselli a dimostrazione di quale concetto di democrazia egli abbia.
Ecco il testo.
"Euridice alla lettera significa trovare giustizia. Orfeo va oltre il confine dei vivi per riportarla in terra. Ho conosciuto e fatto parte di una generazione politica appassionata di giustizia, perciò innamorata di lei al punto di imbracciare le armi per ottenerla. Intorno bolliva il 1900, secolo che spostava i rapporti di forza tra oppressori e oppressi con le rivoluzioni. Orfeo scende impugnando il suo strumento e il suo canto solista. La mia generazione è scesa in coro dentro la rivolta di piazza. Non dichiaro qui le sue ragioni: per gli sconfitti nelle aule dei tribunali speciali quelle ragioni erano delle circostanze aggravanti, usate contro di loro".

Atene, i giornalisti sgomberati della Tv pubblica ERT fanno il TG in diretta

Qualcuno dei presenti ha paragonato l'irruzione della polizia in assetto antisommossa, con tanto di lacrimogeni, manganellate e arresti nella sede della televisione pubblica greca Ert occupata a cinque mesi dai dipendenti licenziati, a quella nel Politecnico di Atene del '73 quando, durante la dittatura dei colonnelli, i militari misero fine all'occupazione dell'ateneo con un bagno di sangue.
Il blitz di stanotte non è finito in tragedia, ma poco c'è mancato. Di certo lo sgombero ha provocato un'ondata di proteste in tutto il Paese, già esasperato per le rigidissime misure di austerity imposte dal governo sotto la pressione internazionale: migliaia di persone in giornata sono scese in piazza ad Atene e in altre città, a partire da Salonicco e Patrasso.

venerdì 1 novembre 2013

#Priebke: segreto di Stato sul cadavere del boia

Il corpo di Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine, è stato trasferito in una località segreta. La salma, secondo quanto scrive il Messaggero, non sta più all'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove era stata portata la notte del 15 ottobre scorso, dopo che era saltato il funerale nel monastero lefebvriano di Albano Laziale. E' impossibile però sapere se è stato già seppellito o è stato cremato e nel caso dove sono i suoi resti. La tumulazione del nazista è infatti classificata come segreta, essendo stato apposto dal governo il cosiddetto Nos, nulla osta di sicurezza.

Killah P, i retroscena di un omicidio politico

Sul buffet in salotto le foto formano una sorta di piccolo altare in memoria del figlio perduto: Pavlos al matrimonio della sorella, Pavlos in concerto, Pavlos adolescente. Era un bel ragazzo, con enormi occhi neri e un bel sorriso. "Più di ogni altra cosa era un ragazzo di buon cuore. Tutti gli si affezionavano subito", sussurra sua madre Magda, come ipnotizzata da quelle immagini di giorni felici. Dietro di lei il padre di Pavlos, Panatiotis, resta chiuso nel suo dolore.