Ci sarà, tra gli altri, Forza Nuova, il Movimento della gioventù delle 64 Contee dall’Ungheria e Gioventù Nordica (Nordisk ungdom) dalla Svezia. Ci sarà il partito francese Renouveau francais, i rappresentanti del gruppo Avamposto (Voorpost) del Belgio e I custodi (Målmannen) dalla Norvegia. E ancora: l’organizzazione spagnola Democracia Nacional, guidata da Manuel Canduela, già leader del gruppo rock naziskin Division 250, indagato e assolto negli anni 90 per un omicidio politico e condannato per aver preso parte a un’organizzazione neonazista chiamata Radical action. Non mancherà neanche il Partito puro dei diritti croato, che si oppone alla cooperazione di Zagabria con il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia e negli anni ha organizzato più d’una manifestazione anti-gay. Insomma, un parterre di prim’ordine al festival dove, oltre ai soliti concerti nazi-rock, sono previste tavole rotonde e idee di sviluppo per definire degli obiettivi d’azione e la necessità di creare un movimento paneuropeo, così come aveva chiesto Manuel Canduela nel primo raduno andato in scena l'anno scorso in Ungheria.
La notizia sarebbe dovuta passare in sordina, ma grazie a Guido Mariani dell'Osservatorio Democratico che ha pubblicato un articolo su Lettera 43, la cosa sta circolando creando non poche preoccupazione agli organizzatori. Sul sito di Forza Nuova, ad esempio, è comparso un post sprezzante a commento della denuncia di Mariani. «Partita la grancassa antifascista», scrivono i sorci di Forza Nuova. «Come sempre in occasione di eventi organizzati da realtà non-conformi il sistema e i suoi servi si organizzano per tentare di impedirne lo svolgimento. A sto giro gli incaricati di accendere la miccia sono Lettera43, di cui pubblichiamo lo spassoso articolo dai roboanti titoli e il vecchio e confuso “osservatore” coi suoi classici toni sbirreschi… A breve arriverà la grancassa dei soliti noti e la filiera sarà attivata completamente. Qualcuno urlerà all’antifascismo militante, qualcuno piangerà davanti alla Questura, qualcun’altro andrà in pellegrinaggio dal Prefetto, altri si chiederanno come mai nella città medaglia d’oro della resistenza blablabla…».
Tante parole che dimostrano una sola cosa: hanno paura. Hanno paura che gli antifascisti rovinino la loro festa organizzata dal 12 al 14 settembre. Hanno paura di trovarsi accerchiati da chi sa benissimo che dietro le motivazioni ufficiali del meeting, presentato come un festival nazionalista itinerante che vuole rinsaldare l’amicizia tra i "patrioti di tutta Europa", c'è l'idea di far uscire dalle fogne i fascisti di tutta Europa. Hanno paura e allora se la prendono con i morti.
La notizia della distruzione della targa con il nome di Valerio Verbano a due passi dalla casa dove fu ammazzato a sangue freddo davanti ai genitori il 22 febbraio 1980 fa il paio con la vergognosa raccolta firme delle guardie del Coisp per far rimuovere da Piazza Alimonda a Genova il monumento dedicato a Carlo Giuliani. I morti fanno ancora paura. E' per questo che cercano di togliere di mezzo quei simboli di marmo che ogni giorno raccontano l'orrore del fascismo e le vittime innocenti della loro barbarie inconsapevoli che per ogni pezzo distrutto altri mille ne verranno affissi, ricostruiti, tatuati nella memoria delle nostre strade.
L'appuntamento è per oggi alle 14 al Parco delle Valli.
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