- Ma se ci trasferissimo a vivere qui?
- Sarebbe bello, ma...
- Vendiamo la mia casa a Roma e compriamo quel rudere rosa.
Il rudere rosa è veramente un rudere: giusto i muri, pure malconci, e il tetto che è da rifare. Le scale sono franate, l'erba ha invaso ogni centimetro lasciato libero dai mattoni. Sulla facciata, quella che dà sull'ottavo tornante, c'è un cartello: "Vero affare" e un numero di telefono. Intorno ci sono solo alberi, c'è un torrente e la strada in salita che porta al Freis che impone l'uso delle catene per le automobili dal 30 ottobre al 30 aprile.
- Immagina che meraviglia restare isolati dal mondo per sei mesi.
- Sarebbe un sogno…
Sdraiati sul prato conquistato dopo aver camminato in un sentiero in mezzo ai lecci e agli abeti continuiamo a sognare. Immaginiamo la nostra vita lontano dal caos di Roma e di Milano, immaginiamo una giornata tipo a raccogliere legna in quel paradiso, a fare conserve di more, lamponi e mirtilli per l'inverno, a mettere sott'olio i funghi, a leggere, a sentire musica, a coccolarci senza aver paura del tempo che scorre, a invecchiare insieme. Quanto al lavoro beh io mi vedo a scrivere su una grande scrivania di quercia davanti al camino acceso, Dario impegnato a programmare, Margò libera di entrare e uscire di casa.
- Ma Sofia cosa farà?
- Si annoierebbe da morire in un posto del genere…
- Dopo una settimana sbroccherebbe…
- A tredici anni avrebbe pure ragione…
- Dobbiamo aspettare che vada all'università.
- Mancano ancora sei anni!
- Ok, possiamo ancora decidere se ritirarci in montagna o al mare.
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