«Non ci può essere nessuna evoluzione in un'arte che utilizza ancora la pietra e il colore, ma sarà possibile fare una nuova arte con la luce, la televisione, la proiezione». Parole, queste di Lucio Fontana, che a rileggerle suonano come profetiche.
Era il 5 febbraio 1949 e, presso la Galleria del Naviglio a Milano, il padre dello Spazialismo, dei Tagli e dei Buchi creò Ambiente spaziale a luce nera: una serie di forme tridimensionali di cartapesta illuminate dalla luce violacea di Wood, fosforescenti e fluttuanti, appese al soffitto dello spazio espositivo completamente nero. L'opera, che venne mostrata per soli sei giorni e poi fu distrutta, suscitò scalpore e accese discussioni tanto che Fontana attese più di un decennio per realizzarne un'altra.
giovedì 21 settembre 2017
sabato 16 settembre 2017
“The ballad of sexual dependency", il diario-capolavoro di Nan Goldin #triennale
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| Nan Goldin e la sua Trixie |
Aveva solo undici
anni quando la sua adorata sorella Barbara si uccise sdraiandosi sui binari di
una ferrovia nei pressi di Washington. Era il 12 aprile 1965, sconvolta scappò
di casa diverse volte, e alla fine i genitori la diedero in affidamento. Fu una
tragedia che la segnò profondamente e che contribuì a fare di Nan Goldin la grande fotografa che tutto il mondo
conosce e apprezza come una delle maggiori esponenti di quell'arte che punta
all'identificazione completa con la propria vita.
«Ho iniziato a scattare
foto per via del suicidio di mia sorella», dice la Goldin. «L'avevo persa. Era
diventata un'ossessione, non volevo perdere mai più il ricordo di qualcuno». E
così fu. Dopo aver studiato fotografia a Boston, si trasferì a New York
documentando le serate, gli abusi, gli amori, le perdite, i dolori di cui i
suoi amici e lei stessa erano protagonisti: un immenso album di famiglia, un
diario visivo popolato da conoscenti e amanti, tossici, drag queen, donne
pestate.
venerdì 1 settembre 2017
Kirby, il papà di Capitan America compie cent'anni
Sulla sua tomba, nel cimitero di Thousand Oaks, in California, sulla lapide c' è l' incisione di una corona. Eh sì, perché lui, Jack Kirby, al secolo Jacob Kurtzberg (New York, 28 agosto 1917 - New York, 6 febbraio 1994), è unanimemente considerato «the King», il re del fumetto.
Avete presente Capitan America, Hulk, gli Avengers, gli X-Men e i Fantastici Quattro? Sono tutte sue creature: la quantità di tavole prodotte e di personaggi che sono scaturiti dalla sua immensa fantasia e il suo stile inconfondibile che ha tracciato la strada per gli artisti che sono venuti dopo, lo hanno reso il vero «King of Comics».
Avete presente Capitan America, Hulk, gli Avengers, gli X-Men e i Fantastici Quattro? Sono tutte sue creature: la quantità di tavole prodotte e di personaggi che sono scaturiti dalla sua immensa fantasia e il suo stile inconfondibile che ha tracciato la strada per gli artisti che sono venuti dopo, lo hanno reso il vero «King of Comics».
mercoledì 9 agosto 2017
Aiuto! Chi non ha un profilo social verrà giustiziato
Piazzale Flaminio, appena fuori le Mura Aureliane e a
pochi metri da Piazza del Popolo, è uno dei punti nevralgici di Roma. Da lì
passano i turisti diretti a Villa Borghese, alla Terrazza del Pincio, alla
Chiesa di Santa Maria del Popolo e al famoso Tridente costituito da via del
Corso, via di Ripetta e via del Babuino. Da lì i romani prendono la
metropolitana e i bus che li portano in ogni dove. Ebbene, in questo crocevia,
il 30 maggio 2095, si consumerà una terribile esecuzione di massa. Lo dice
senza mezzi termini una targa commemorativa in alluminio inciso che fa bella
mostra di sé da alcune settimane: «In questo luogo furono brutalmente
giustiziati ventidue giovani rei di non possedere un profilo social, puniti
come apolidi digitali», si legge.
mercoledì 12 luglio 2017
Manu Invisible: «Oltraggio civico è il cemento fine a se stesso. I graffiti sono gesto di presenza umana e civiltà»
È stato denunciato, ha subìto diversi processi fino a che la Corte di Cassazione lo ha prosciolto definitivamente da ogni accusa sostenendo che i suoi graffiti non sono “imbrattamento”, ma arte. E reputato uno dei più significativi writers italiani, è volato a Londra, chiamato dall'agenzia inglese Global Street Art che lo ha scelto per un intervento a Camden Town in vista dell'uscita ufficiale dell'Inghilterra dall’Unione Europea, per realizzare su una superficie di 90metri quadri il suo “Influence”. Un’opera che rappresenta la condizione politica dell'Europa che in questo periodo di grandi cambiamenti, è appunto “influenzata” in modo incessante. Lui è Manu Invisible, lo street artist senza volto che da oltre quindici anni lascia le sue opere sui muri di mezza Europa. Con il suo vestito nero sporco di pittura e la maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte non si ferma mai.
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