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giovedì 23 ottobre 2014

Piccole femministe crescono / GUARDA IL VIDEO

Hanno tutte tra i 6 e i 13 anni, sono vestite da principesse Disney, ma di regale hanno ben poco. Con fare navigato queste bambine (c'è anche un maschietto) imprecano, sbraitano e mostrano il dito medio  ricordano che nessuno si dovrebbe offendere per le parolacce, semmai la società dovrebbe risentirsi del fatto che le donne sono ancora pagate il 23% in meno rispetto agli uomini e che una su cinque viene molestata o stuprata.
Il video è promosso da “FCKH8.com”, l’azienda di abbigliamento che realizza magliette contro il sessismo, il razzismo e a favore dei diritti LGBT, che ha lanciato la campagna «Girls Just Want to Have FUN-damental Rights".

venerdì 11 luglio 2014

L'identità erotica femminile fa paura: rimossa l'opera della McCall

Non ci si crede. Nonostante siamo bombardati ogni giorno da immagini di corpi femminili usati per vendere qualsiasi cosa, dalle automobili allo yogurt, dal giornale di partito alla trasmissione televisiva, ancora oggi un pube dipinto ed esposto in una mostra fa gridare allo scandalo. L'artista Leena McCall si sarebbe permessa di proporre l'opera “Portrait of Ms Ruby May, Standing” in cui ritrae una modella che fuma una pipa coi pantaloni sbottonati da cui esce nero pelo pubico e subito la galleria londinese “The Mall Gallery” lo ha fatto rimuovere in quanto «troppo pornografico e disgustoso».

giovedì 19 giugno 2014

Un compagno: "Datemi pure del maschilista, è la vostra unica giustificazione"

Anche oggi l'ennesima discussione scatenata da post di un compagno, un bravo compagno, che si diceva "stufo" dell'atteggiamento di molte donne che si definiscono femministe. Criticava il fatto che sono sempre pronte a riprendere i "maschietti", a "farti sentire un cretino". Ritiene che non hanno bisogno di identificarsi in un movimento per rivendicare i loro diritti. "Ditemi pure che sono un maschilista", ha concluso, "è l'unica giustificazione che trovate quando vi sentite attaccate e della vostra etichetta non me ne frega una beata minchia".

martedì 3 giugno 2014

Ragazzine "svergognate" messe alla gogna in classe. E che palle!

Anno 2014, Roma, Italia.
Ancora oggi, in una qualsiasi prima media, di una qualsiasi scuola statale italiana (niente ordini religiosi), una qualsiasi professoressa, DONNA, invita una qualsiasi bambina, futura DONNA, ad indossare in classe un abbigliamento "ADEGUATO", fatto di gonne non più corte del ginocchio e di altri divieti vari, circa scollature e spalline più o meno lecite, secondo un antico codice canossiano.
Il monito avviene in classe, davanti a tutti, senza troppe spiegazioni di dettaglio, dando assolutamente per scontata e condivisibile una malizia che è ancora sconosciuta e lontana ai più, secondo un'antica pratica cavernicola "della svergognata".