lunedì 8 ottobre 2018

Banksy in attesa della mostra non autorizzata di Milano: il primo sucidio di un'opera d'arte in diretta

L'autodistruzione della "Bambina con il palloncino"
«Aggiudicata». Non appena il battitore di Sotheby's a Londra ha pronunciato la parola magica, con il martello che inchiodava il prezzo finale stratosferico a 1.042.000 sterline (si partiva da 200mila), l'opera si è autodistrutta. La tela di Banksy "La bambina e il palloncino" appena comprata da un anonimo collezionista al telefono ha cominciato a scivolare dietro il vetro per finire sezionata in tante striscioline da un tritadocumenti nascosto nella parte inferiore della pesante cornice. Le facce di chi era presente a questo coup de théâtre alla Contemporary Art Evening Sale descrivono chiaramente lo stupore, la paura, ma anche la consapevolezza di essere testimoni del primo suicidio di un'opera d'arte in diretta.
Non era mai successo nella storia, e non sorprende che uno degli scherzi più audaci nella storia dell'arte l'abbia messo in campo Banksy, il "terrorista dell'arte". Non è chiaro se l'artista fosse presente in sala ed abbia azionato egli stesso, con un telecomando, il meccanismo nascosto. Poco dopo l'incidente, un uomo vestito di nero con cappello e occhiali da sole è stato visto discutere animatamente con le guardie all'ingresso della casa d'aste.
Quel che è certo è che Banksy ha pubblicato la scena sul suo profilo Instagram - l'unico canale social che usa per far conoscere le sue opere - commentando soddisfatto il suo ennesimo sberleffo al criticato mercato dell'arte: «Going, going, gone...», «Sta andando, sta andando, andato...».
Per poi pubblicare un video in cui svela il micidiale meccanismo con la frase di Picasso: «La voglia di distruggere è anche un desiderio creativo».

Banksy al Brooklyn Museum
La tela, dipinta con vernice spray e acrilico, aveva una dedica al venditore firmata e poteva vantare l'unica autentica riconosciuta dall'artista, quella di Pest Control che vaglia e approva la paternità dei suoi pochi lavori messi a disposizione dei collezionisti per beneficenza (un altro modo sono le "vendite pop up" che organizza di tanto in tanto come il banchetto del 2013 a Central Park dove si potevano acquistare i suoi disegni a dieci dollari). Il problema dell'azione di Londra è che probabilmente Banksy invece di infiggere un colpo al business legato alla sua produzione artistica l'abbia alimentata come fa la benzina sul fuoco. Alcuni esperti hanno infatti ipotizzato che la pittura triturata potrebbe addirittura aumentare di valore, dato il suo status di «Guerrilla Art» pubblicamente documentata nella casa d'aste.
Più volte il writer senza volto di cui nessuno conosce l'identità (ha iniziato negli anni '80 a prendere di mira i muri di Bristol e Londra), è riuscito a penetrare in musei importantissimi eludendo la sorveglianza e posizionando le sue opere accanto a collezioni di inestimabile valore: nel 2005 entrava ed usciva indisturbato dal Metropolitan di New York lasciando appeso in una sala un ritratto di una donna in stile ottocentesco con il volto coperto da una maschera antigas; lo stesso fece al Brooklyn Museum (un gentiluomo settecentesco con scritte spray contro gli orrori della guerra), al MoMA, al Museo di Storia Naturale di New York, alla Tate Britain e al British Museum. Tutti hanno inconsapevolmente esposto un Banksy, ma mai si era vista la sua mano - o la sua genialità - in azione distuttiva mentre un collezionista si aggiudicava una delle sue opere.

Del resto ha sempre puntato alla gratuita fruizione della sua arte con interventi sui muri della Palestina, in Francia, a Napoli (La madonna con la pistola), a New York e New Orleans, Berlino e Dover. I suoi messaggi anticapitalistici e pacifisti, il suo smascherare con ironia le contraddizioni del sistema occidentale mal si conciliano con le mostre istituzionali, affaristiche e commerciali che gli hanno dedicato. Come quella di Toronto, chiusa il 19 agosto scorso dalla quale prese platealmente le distanze: pochi giorni dopo l' inaugurazione fu rubata un' opera. E non è da escludere che succeda qualcosa anche a Milano che tra un mese circa ospiterà al Mudec la mostra non autorizzata The art of Banksy. A Visual Protest. «Non mi piace far pagare il biglietto per vedere la mia arte», ha scritto su Instagram. Chissà se nei prossimi giorni assisteremo a qualche altro gesto dell' artista più imprevedibile e imprendibile della storia.
Banksy a Napoli "La Madonna con la pistola"

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