lunedì 6 giugno 2016

Mea culpa di una madre: Sofia ha vinto


Devi studiare! Smetti di perdere tempo! Concentrati!
Sono una madre rompipalle lo so: l'ultima in ordine cronologico a farmelo notare è stata la mia amica Benedetta con un messaggio su WhatsApp. Mia figlia, invece, si limita a guardarmi per poi come se nulla fossa rimettersi a fare quello che stava facendo: niente, i miei rimproveri le entrano da un orecchio e le escono dall'altro. Sorride con le cuffie a palla mentre si mette lo smalto alle unghie, prova qualche nuova pettinatura o cerca  quella maglietta sepolta sotto cumuli di abiti abbandonati da giorni sul pavimento vicino a libri, quaderni, penne mozzicate e calzini sporchi. "Metti a posto la stanza che se viene qualcuno", è il mio disperato appello quotidiano (tanto che è diventato una canzone di Dario dedicata a lei).
Appello che cade sistematicamente nel vuoto: è lei a decidere quando fare le cose.
E forse fa bene. Tra un pomeriggio e l'altro di cazzeggi fatti di amici che hanno trasformato casa nostra nel loro quartier generale (questo mi piace), di video autogirati, di canzoni senza senso, ha scritto un racconto per partecipare al concorso letterario del suo liceo (il Russell di Milano). Ebbene, anche quest'anno, ha vinto.
Un premio con menzione d'onore. "Un racconto ricco di sentimento che aiuta, con il giusto riconoscimento, ad affrontare la vita in una prospettiva positiva, nonostante a volte per lo sconforto anche la bellezza della natura possa sembrare inutile. Viene menzionato per la capacità di trasmettere una moltitudine di emozioni in un'alternanza di pessimismo e ottimismo, in cui trapela una saggezza adolescenziale consapevole", ha scritto la giuria nelle motivazioni.
"Saggezza adolescenziale consapevole": tre parole che mi hanno fatto venire i brividi e le lacrime agli occhi. Nulla, comunque, in confronto a quando ho letto il testo del racconto che la gnappa ha intitolato "Il mondo non gira attorno a me".
Lo pubblico per rileggermelo ogni volta che dimentico che mia figlia, in piena adolescenza, è consapevole e saggia. Probabilmente più di me, madre ansiogena, che troppo spesso colpevolizza la sua leggerezza e spensieratezza: gioia di vivere manifesta di una quasi sedicenne che guarda al mondo e al futuro con allegria e bellezza.

Eccolo: 
La natura rimane indifferente a ciò che ho dentro.
Quante volte mi è capitato di svegliarmi al mattino disturbata dalla luce del sole che entra dalla finestra che ho lasciata socchiusa durante la notte e provare un senso di fastidio.  Apro gli occhi annoiata dall'idea di affrontare ancora una volta la giornata monotona di una ragazza di 15 anni. È come se la natura, incurante dei miei pensieri, non capisse il mio disagio.  Mi chiedo come sia possibile provare piacere da questa brezza calda che dice addio all'inverno quando nel mio cuore, di calda, c'è solo la rabbia che reprimo. Il mio cane scodinzola, vorrebbe che lo portassi al parco. Io invece vorrei solo rimettermi sotto il piumone e non vedere nessuno. Eppure devo uscire. Esco, il sole batte forte e il mio disgusto verso la calma di questa giornata di primavera sale: il vento è calmo mentre dentro di me è in atto una tempesta. Che fastidio. Come è possibile che la natura sia così insensibile al mio stato d'animo?
Basta però un messaggio sul telefonino, un sorriso a farmi accorgere che gli alberi sono fioriti. I mandorli che incontro andando a scuola hanno un effetto curante, tutto ad un tratto diventano la medicina per le mie insicurezze; la loro bellezza fa sentire bella anche me.
Spezzo un rametto di gelsomino. Lo incastro tra i capelli, proprio come facevo da piccola. Il profumo penetrante di quella stellina bianca mi dilata le narici. Che buono! In un secondo l'aria la sento limpida. Mi sento un'altra persona, ricevo segnali di un mondo perfetto.
In realtà non è cambiato assolutamente niente da quando sono uscita di casa. Sarò cambiata io? Ancora? Non smetto: il mio umore continua a cambiare proprio come la taglia dei miei jeans. La natura ora mi sembra amica, sembra che i nostri cuori battano all'unisono. Lei è felice e io sono felice.
Adesso che rileggo ciò che ho scritto, però mi rendo conto che il mondo non gira intorno a me. Il sole domani sorgerà lo stesso, indipendentemente dal mio umore. Sta a me guardare la vita con la giusta prospettiva.


ps: Sono tanto orgogliosa di te Sofia!
(spero che non ti diano materie a settembre, altrimenti...)

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