«Questa non è arte», tuonano i detrattori di The Floating Piers
liquidando l’opera come attrazione da luna park o da sagra di paese o
peggio ancora come mera operazione di marketing. Niente di più
sbagliato: la passerella di Christo sul Lago di Iseo è un capolavoro sia
se la si guardi dalla cima del Monte Isola, sia se ci si cammini sopra a
piedi nudi, così come consiglia l’autore. È una pennellata d’oro
sull’acqua azzurra del Sebino che toglie il fiato a quanti arrivano dopo
aver percorso la vecchia mulattiera fino al Santuario della Madonna
della Ceriola. Quello che gli spettatori si trovano davanti è una tela
dipinta da un artista che è riuscito nell’impresa delle imprese:
dipingere sull’acqua. Prima di lui era solo un’improbabile utopia. Ci
voleva una mente visionaria, ostinata e intraprendente come quella di
Christo per concretizzare un’idea che gli frulla in testa da
quarant’anni. E alla fine c’è riuscito.
Sì, perché The Floating Piers
non è un progetto nato ieri come attrazione estiva al pari di un parco
divertimento per i turisti: l’opera di Christo e Jeanne-Claude (la
moglie scomparsa nel 2009 che ha firmato con lui i 22 progetti
realizzati in giro per il mondo)(1) ha dietro un progetto, quello di
camminare sull’acqua, nato nel 1970 e mai abbandonato. Christo e
Jeanne-Claude ricercano la bellezza che, spiega l’artista «ha bisogno di
situazioni uniche, in un certo senso inimmaginabili. Per ottenerla dobbiamo mettere in atto degli sconvolgimenti
gentili del contesto che abbiamo preso in prestito». Contesto che
contribuisce alla creazione dell’opera, insieme ovviamente al fruitore.
L’arte in The Floating Piers non è solo la passerella o il tessuto che
la ricopre, ma è il lago, sono le montagne, è la cultura dei paesi che
si affacciano sul Lago d’Iseo: tutto lì sul Sebino contribuisce.
Compreso il sole che brucia la pelle, il vento tra i capelli, il
dondolio delle onde, la siesta all'ombra degli alberi dell'isolotto) e persino le condizioni meteorologiche avverse.
Questo
ponte che unisce passato e futuro è arte, signori. È arte viva (nasce e muore il giorno che verrà smantellata) che
Christo ci ha regalato senza chiedere nulla in cambio se non quella di
goderne.
Ps. Sarebbe fantastico se Christo, grande artista qual è, proponesse di realizzare e certamente
troverebbe i fondi nel mondo di realizzare una lunga passerella
percorribile dal Nord Africa alla Sicilia per tutti i migranti.
1) Tra questi “Valley Curtain” dove nel 1972 posizionarono un telo lungo 400
metri fra le Montagne Rocciose in Colorado, l’impacchettamento di Porta
Pinciana a Roma nel 1974, “Surrounded Islands” nel 1983 dove
circondarono le isole della baia di Biscayne a Miami con dei teli
fucsia; l’impacchettamento di Pont Neuf, il ponte più vecchio di Parigi
nel 1985 con un tessuto giallo ocra; l’impacchettamento del Reichstag di
Berlino, la sede del parlamento tedesco con un tessuto argenteo nel
1995; “The Gate” nel 2005, una distesa di materiale arancione nel
Central Park di New York che formava una strada lunga 37 km costellata
di 7.503 porte, una ogni 4 metri.
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