lunedì 25 gennaio 2016

Calais, i lacrimogeni e Colette: Bansky contro Francia

Bansky colpisce ancora. Le sue bombolette spray stavolta hanno lasciato il segno a Londra su un muro delll'ambasciata di Francia colpevole di aver usato la forza contro contro i migranti accampati a Calais, nel campo noto anche come The Jungle. Basnky dipinge una ragazza, Cosette, protagonista de "I Miserabili" di Victor Hugo, che lacrima copiosamente. A terra una latta di gas CS, il nome usato per il l'orto-clorobenziliden-malononitrile, usato dalle forze dell'ordine come gas lacrimogeno durante i disordini e le manifestazioni di piazza, dietro Bansky ha dipinto una bandiera francese. Ma nel graffito compare anche un QR code: basta inquadrarlo e lo smartphone appare un video con lanci di gas lacrimogeni e pallottole di gomma durante un attacco al campo dei rifugiati a Calais, il 5 gennaio scorso.

sabato 23 gennaio 2016

Tina Modotti, la nuova rosa

Le Rose (1925), immortalate in tutta l’opulenza dei petali aperti, tentano lo spettatore ad affondarvi il naso per sentirne l’odore e a toccarle per godere della consistenza di velluto. Di fronte alla Madre incinta con bambino in braccio (1929) si può immaginare la fotografa che dopo aver scattato abbia poi aiutato la donna a tenere quel cucciolo paffutello per farla riposare. L’autrice di queste foto è Tina Modotti alla quale Udine, sua città natale, rende omaggio con la raccolta più vasta delle sue opere tratte dai negativi originali.

giovedì 21 gennaio 2016

Oggi è esce il mio nuovo libro: "Le bombe di Roma"

Piccolo spazio pubblicità!
Ebbene sì, oggi esce il mio nuovo libro "Le bombe di Roma" edito da Castelvecchi. Dopo tre anni di ricerche e un'odissea editoriale alla fine ce l'ho fatta.
Prima di raccontarvi di cosa parla, però, voglio pubblicare i ringraziamenti, che per motivi di spazio sono saltati dall'edizione in libreria.
Eccoli:
Questo libro è dedicato a Enrico Di Cola, a Roberto Gargamelli,  al “22 marzo”. Senza di loro, senza il loro supporto e incoraggiamento, senza la loro memoria e gli atti giudiziari, sarebbe stato difficile riuscire a venire a capo di questa storia inedita, complicata, complessa. Grazie.

La mia riconoscenza va inoltre a Franco Schirone che con grande generosità ha aperto i suoi archivi e mi ha aiutato a trovare la strada e a Elda Necchi che per prima ha letto il manoscritto. Un grazie speciale a Cristina Guarnieri, Francesca Carbone, Miriam Capaldo,  Alessandro Sparatore, Eleonora Tesconi. Sono debitrice nei confronti di Marco Capoccetti Boccia per i suggerimenti e le puntualizzazioni ma soprattutto per la prefazione che rende il libro prezioso. Tutta la mia gratitudine va infine a Sofia e a Dario che hanno sopportato i lunghi periodi di ricerche, gli studi e la scrittura di questo libro.

Grazie 

venerdì 8 gennaio 2016

Contributo sull'arte e potere politico nelle società occidentali del XX secolo

il murales di Diego Rivera
Qui di seguito trovate un contributo al post "Ossa, sesso, bambini impiccati: l'arte che rende ricchi" della poetessa e artista, nonchè mia amica, Stefania De Lino.
Ti posto di seguito un passo secondo me interessante e che non ti tornerà nuovo, visto che abbiamo afrontato l'argomento anche altre volte. Leggendo mi si sono aperti scenari del tutto sconosciuti su alcuni meccanismi e infiltrazioni, su contaminazioni del tutto "spurie" tra arte e potere, sempre nell'ottica di quale libertà espressiva noi siamo portatori e quale libertà sia effettivamente possibile... di Piero Flecchia "Il Poeta e gli Assassini" .

sabato 2 gennaio 2016

Ossa, sesso, bambini impiccati: l'arte che rende ricchi

"Amore e psiche" di Koons
Biennale di Venezia, 1962: durante l’inaugurazione del presidente della Repubblica, l’artista Alberto Greco libera da una gabbietta una decina di topi che prendono a correre tra la folla generando il panico. Dieci anni dopo Hans Hollein, professore dell’accademia di Dusserdolf, alla XXVI edizione presenta l’opera "Santuario": un piccolo capanno di frasche contenente un pollo morto. Quello stesso anno Gino De Dominicis espone l’ormai celebre portatore di handicap: un ragazzo di 27 anni incontrato dalle parti del Castello di Venezia messo in mostra con al collo un cartello che rivelava il titolo dell’opera: "Soluzione di immortalità". Nel 1997 Marina Abramovic si esibisce in "Balkan Baroque": l’artista sta seduta su una montagnetta di ossa bovine e le pulisce con una spazzola. Sono ossa appena spolpate e ancora maleodoranti: l’intenzione è quella di rappresentare l’atrocità del conflitto balcanico. E viene premiata. E ancora: nel 2004 Maurizio Cattelan appende all’albero di Porta Ticinese a Milano tre manichini-bambini vestiti di tutto punto con gli occhi spalancati. Per alcuni i protagonisti dell’istallazione fissano l'orrore che li circonda (i loro corpi richiamano alcune incisioni di Goya della serie "I disastri della guerra"), per altri è una semplice provocazione.
Di fronte a tutto ciò in molti si chiedono: «Ma questa è arte?».