domenica 14 luglio 2013

Monza ricorda il tiranno, gli anarchici brindano a Bresci


Il 29 luglio di due anni fa, un gruppo di anarchiche e anarchici romani cambiarono il nome della toponomastica capitolina. Il ponte di fronte al Palazzo di Giustizia, quello che le autorità cittadine vollero dedicare a Umberto I, diventò “Ponte Gaetano Bresci” in omaggio al regicida, vendicatore anarchico che nello stesso giorno del 1900 uccise il Savoia.
Le targhe con la nuova intitolazione del ponte sono rimaste per lungo tempo al posto di quelle istituzionali: né le forze dell'ordine, né le autorità competenti -troppo occupati in altro- si sono accorti della sostituzione: così che per oltre un mese a Roma c'è stato “Ponte Gaetano Bresci”.
In attesa di conoscere come gli anarchici quest'anno, in occasione del 113° anniversario del regicidio, omaggeranno Bresci val la pena di raccontare come si preparano i monarchici a ricordare il loro re. 

Sabato 20 luglio a Monza un manipolo di persone vestite da carnevale si appresta a vivere una giornata di lutto con tanto di messa funebre per ricordare il loro amato re che affamò il popolo e autorizzò il genarale Bava Beccaris a sparare a Milano sulla folla inerme che chiedeva il pane, decorandolo poi con la "Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia" per i servizi resi al paese.
Questi gentiluomini e gentildonne, che saranno anch'essi premiati con un attestato di partecipazione (così promette la Guardia Reale), si sono dati appuntamento è alle 9,45 a piazza Duomo. Da lì andranno in corteo, accompagnati dalla banda musicale di Valbrona a depositare alcune corone d'alloro alla Cappella Espiatoria. Verrebbe da chieder loro perché, visto che la salma di Umberto I sta al Pantheon, ma tant'è. Alle 11,30 è prevista la messa nella chiesa dei carmelitani scalzi. Poi tutti a mangiare al ristorante dell'Hotel de la Ville per il modico prezzo di 60 euro. Nell'invito alla partecipazione spedito a tutti i soci viene indicato anche il dress code, ovvero l'abbigliamento da indossare nella calda giornata del 20 luglio: “mantello o tenuta sociale abito scuro, scarpe adeguate, cravatta dell’Istituto, fascia da braccio, guanti bianchi e basco con fregio dell’Istituto o cappello del corpo militare in cui si è svolto il servizio alla Patria”. A dar manforte ai monarchici, pare arriveranno anche dei nazionalisti, armati di tricolore e slogan triti e ritriti.
Di certo ci sarà qualcuno che la sera del 29 luglio berrà un buon bicchiere di vino brindando a Bresci e ai tre colpi di pistola che uccisero Umberto I: “La condanna mi lascia indifferente”.

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