Gente di marmo e di anarchia, per dirla usando le parole di Marco Rovelli, quelli di Carrara. Compagni. Compagni che non dimenticano. Grazie alle loro mani, bagnati del loro sudore e delle loro lacrime, ci sono in giro per l'Italia monumenti a ricordo di chi ha lottato fino a morire per un mondo diverso, un mondo migliore: da quello dedicato a Gaetano Bresci a quello per Franco Serantini, passando per una infinita serie di targhe e lapidi. Da domani anche Genova ne avrà uno e sarà dedicato a Carlo Giuliani. In occasione del dodicesimo anniversario dell'assassinio di un ventitreenne ammazzato da un carabiniere nel corso di cariche illegittime, "i compagni di Carrara" hanno realizzato un blocco di granito con scolpita la frase "Carlo Giuliani, ragazzo, 20 luglio 2001". Saranno i lavoratori del porto di Genova a portarlo a Piazza Alimonda, lì dove alle 17,27 di dodici anni fa il rappresentante delle forze dell'ordine Mario Placanica sparò il colpo di pistola fatale.
Già nel 2011 gli anarchici di Carrara avevano realizzato la targa nel giardino della piazza ribbatezzata Piazza Carlo Giuliani, ma visto che è stata spesso danneggiata, il padre Giuliano ha spiegato che «si è pensato di sostituirla con un blocco di granito contro le teste di 'marmo'». Purtroppo non basterà a impedire a taluni personaggi di continuare a provocare speculando, alla ricerca di un attimo di notorietà, sul dolore delle famiglie delle vittime. Come quei poliziotti del sindacato Coisp, gli stessi che sono andati a manifestare sotto l'ufficio della mamma di Federico Aldrovandi a Bologna, che hanno chiesto l'autorizzazione alla questura di Genova per organizzare lo stesso giorno dell'anniversario della morte di Carlo, a piazza Alimonda, un dibattito dal titolo polemico: "L'estintore come strumento di pace". Consapevoli che le autorità cittadine domani non potevano concedergli quello spazio hanno pensato bene di chiederlo per tutti i 20 luglio a venire fino al 2021. Un'altra, inutile provocazione.
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