domenica 14 luglio 2013

Mettevi l'anima in pace: non sarà un rogo a fermare il Socrate

Chissà se si sono fermati a guardare da lontano il fuoco che distruggeva tutto. Chissà se gli è venuto in mente che quelle fiamme -  mentre bruciavano i banchi, i computer, le cattedre e i libri - stavano alimentando la determinazione di chi si batte per i diritti sociali, contro il razzismo, l'omofobia, il fascismo. Chissà se quegli infami stamattina, a mente lucida, si sono resi conto che il loro delirio di onnipotenza è stato un clamoroso autogol.
Il Socrate non è solo un edificio con suppellettili che puoi distruggere con un incendio. Il Socrate sono gli studenti, gli ex studenti, un quartiere intero, la Garbatella. Il Socrate è un punto di riferimento culturale, politico e sociale che non lascerà che un rogo vanifichi anni e anni di attivismo interrompendo la lotta quotidiana contro ogni forma di discriminazione.
Si mettano l'anima in pace gli sfigati vandali notturni. Colpendo il Socrate, come hanno già fatto nei mesi passati Forza Nuova e Lotta studentesca che hanno firmato delle ignobili scritte omofobe sui suoi muri, hanno confermato che c'è bisogno di un impegno ancora maggiore per liberare questa città dai nuovi e vecchi fascismi in difesa dei diritti degli omosessuali, dei migranti, dei senza casa, delle vittime della repressione. Alle iniziative di quest'anno contro razzismo e omofobia, ai momenti di approfondimento sui crimini del fascismo, alla presentazione del film Diaz con il regista Daniele Vicari e agli incontri come quello con l’Ambasciata argentina per approfondire gli aspetti di una feroce dittatura militare, ne seguiranno tanti altri.
Non sarà l'incendio di otto aule a chiudere la bocca a chi lotta contro la discriminazione. Non sarà un gruppo di esseri insignificanti che si credono forti solo perché hanno in mano una scatola di cerini e una tanica di benzina a interrompere un progetto consolidato e condiviso. Nessuno fermerà questi ragazzi. (nop)

A distanza di due giorni dall'incendio al liceo Socrate i responsabili si sono costituiti alla Digos. Si tratta di quattro ragazzi, due maggiorenni e due minorenni, che avrebbero appiccato il rogo nella scuola per 'vendicarsi' della bocciatura (tre erano stati bocciati e uno promosso). In Questura hanno raccontato che l'idea è nata al mare e la notte stessa, sotto gli effetti dell'alcol hanno appiccato il fuoco con l'intenzione di danneggiare qualche banco. "Non immaginavamo che le fiamme potessero estendersi", hanno confessato agli agenti. 

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