Dürer, Melancholia |
Dürer, autoritratto 1500 |
Non solo: voleva proteggere le sue creazioni artistiche dal plagio. Quando si rese conto che le sue stampe incontravano il gusto del pubblico e che fossero facilmente riproducibili creò, di fatto, il primo marchio di fabbrica: un monogramma (una D tra le gambe di una grande A) che apponeva a tutte le sue stampe e ai suoi dipinti. Ottenne anche il primo copyright della storia con una concessione speciale dall' imperatore Massimiliano in base alla quale a nessuno sarebbe stato consentito di stampare o vendere falsi delle sue incisioni.
Il carattere innovativo della sua arte e del suo essere artista viene ben documentato nella mostra che inaugura oggi 21 febbraio 2018 a Palazzo Reale a Milano Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia. Curata da Bernard Aikema, l'esposizione illustra in maniera inedita l'apice del Rinascimento tedesco nel suo momento di massimo fulgore e di grande apertura verso l'Europa grazie a un'imprtante selezione di opere (130 pezzi tra cui 12 dipinti, 3 acquarelli e 60 disegni) dell'artista nato a Norimberga e dei suoi colleghi italiani e tedeschi come Leonardo, Tiziano, Giorgione, Mantegna, Bellini, Solario oltre che Cranach, Grien, Burgmair, Schongauer. La mostra, infatti, non è una monografica ma un progetto originale di Aikema che ha come scopo di rivelare il quadro dei rapporti artistici e culturali fra il nord e il sud delle Alpi tra il 1480 e il 1530.
Dürer, Adorazione dei Magi |
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