Gina «Lia» e Stellina Vecchio, erano due staffette partigiane. Il pomeriggio del 24 aprile 1944 ricevettero l'incarico di portare gli ordini del Comitato di Liberazione Nazionale agli operai delle fabbriche del nord Milano, per autorizzare l’insurrezione e lo sciopero generale. Quel pomeriggio, mentre si stavano avvicinando a Niguarda, all’altezza dell’Ospedale Maggiore sentirono il rumore di molti spari - racconterà Stellina molti anni dopo - accelerarono le pedalate per paura di arrivare troppo tardi.
Incapparono però in un camion tedesco con soldati della Wehrmacht in fuga che stavano combattendo con i partigiani asserragliati dietro una barricata e dal camion i nazifascisti spararono ad entrambe. Gina Galeotti Bianchi morì dopo pochi minuti nel portone di via Graziano Imperatore 38 dove i partigiani e i niguardesi la riparano per cercare inutilmente di soccorrerla: aveva 31 anni ed era incinta di 6 mesi, il marito era in carcere a San Vittore in quanto oppositore del regime. Stellina Vecchio invece si salvò e divenne una testimone della Resistenza: è morta nel 2011.
A loro è dedicato il murales realizzato dai giovani del quartiere Niguarda che è stato preso di mira dai vandali la scorsa notte. Ignoti hanno infatti disegnato delle odiose svastische sul muro via Majorana angolo via Graziano Imperatore. «È la terza volta in meno di un anno - sottolinea il presidente provinciale dell'Anpi Roberto Cenati - che gruppi neofascisti attuano questa gravissima provocazione che offende i sentimenti di Milano, città medaglia d'oro della Resistenza, e di chi, come Gina Galeotti Bianchi, ha sacrificato la propria giovane vita per la nostra libertà».
Nessun commento:
Posta un commento