giovedì 5 settembre 2013

Resistenza e disobbedienza civile in Val di Susa: io sto con Erri DeLuca

Non bastava criminalizzare un movimento, adesso se la prendono anche con chi si permette di non essere d'accordo con quell'opera inutile e dannosa che è l'Alta Velocità in Val di Susa. Il procuratore Caselli aveva chiesto nei giorni scorsi agli intellettuali di esprimersi in merito a quello che sta succedendo attorno alla "mangiatoia" realizzata stuprando vigne e abbattendo alberi secolari. Nessuno, però, ha risposto a Caselli spendendo una parola a favore della Tav. Al contrario, sono state tante le voci che si sono levate in difesa di chi l'alta velocità, lì in Val di Susa, non le vuole. Sono vent'anni che c'è gente che lotta per impedire questo scempio e adesso che il progetto sembra definitivamente arenato, anche dall'altra parte del confine, i soliti noti, quelli che hanno interessi che si porti a termine, cercano consensi per continuare a legittimare un'infrastruttura che non ha senso di esistere. Consensi che però trovano voce solo tra qualche senatore del Pd e i suoi scagnozzi, i mafiosi che hanno i loro tornaconti economici e qualche apparato dello Stato che non vede di buon occhio l'aumento di forze e solidarietà verso un movimento di resistenza.

A favore dei Notav invece si è schierato il filosofo Gianni Vattimo che si è beccato una denuncia per essere andato a trovare, insieme a Nicoletta Dosio e Luca Abbà, alcuni compagni finiti in carcere. Una denuncia pare che se la sia beccata pure Erri De Luca che nei giorni scorsi aveva osato sostenere le azioni di sabotaggio al cantiere della Tav. Pare, visto che ancora non è stata ufficializzata, che a sporgerla sia stata la Ltf, la società che si occupa della realizzazione della linea. "Hanno detto che mi denunceranno? Mi sembra che siamo ancora alla fase delle chiacchiere - ha risposto lo scrittore - come impresa devono aver mandato avanti l'ufficio stampa prima ancora che quello legale…". La denuncia comunque non lo fa retrocedere di un millimetro:  De Luca è da sempre un convinto sostenitore della protesta No Tav. "Lo sono da quando frequento la Valle di Susa e la sua comunità - spiega - e questa denuncia non mi fa certo cambiare idea, sempre che arrivi, perché al momento io non ho ricevuto nulla". De Luca ha aggiunto che tornerà "presto in Valsusa" per sostenere il movimento. "Sarò lì il 5 ottobre, la lotta deve continuare". E a quanti lo stanno accusando di essere un "cattivo maestro" risponde serafico alzando le spalle: "Non sono neanche laureato…".
Di certo, per Erri De Luca, c'è che "se qualcuno mette in pericolo la tua vita, non c'è altro da fare che lottare a oltranza e sabotare l'opera. Ogni azione è legittima, ma non credo siano necessarie le armi pesanti. Basterà il sabotaggio del cantiere, l'opera non si deve fare e non si farà". A La Zanzara su Radio 24 ha spiegato che "quando si tratta della difesa della propria vita e dei propri figli qualunque forma di lotta è ammessa, contro l'occupazione militare della valle basteranno le cesoie e i sabotaggi. Basteranno". I poliziotti feriti? "Per ora mi pare che a rimetterci siano solo quelli della valle che vedono il loro territorio stuprato e occupato militarmente", ha concluso De Luca.

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