mercoledì 4 marzo 2020

Non solo pittori e scultori: tutti i lavori nel mondo dell'arte

"Vengo ora al mio grande delitto, quello che sovrasta tutti gli altri. Da tempo acquisto e stimo massimamente le opere di pittori assai originali e colti, tra cui vi sono molti uomini di genio, e pretendo di imporle agli amatori". Questo scrive Paul Durand-Ruel a proposito di Degas, Monet, Renoir, Sisley, Pissarro che si erano proclamati Impressionisti inaugurando tra mille polemiche a Parigi la mostra destinata a far cambiare rotta alla storia dell'arte. Era il 15 aprile 1874: un solco nella linea del tempo che segna un prima e un dopo. Non solo per le innovazioni linguistiche e tematiche introdotte dai pittori ribelli, ma pure per quel modello di relazioni messe in campo che sarà poi ripreso e sviluppato fino a delineare quello che oggi chiamiamo mercato dell'arte. A tessere la rete fu Paul Durand-Ruel (1831-1922), un mercante parigino che, in controtendenza rispetto alla critica e al pubblico, puntò tutto su una nuova arte, l’Impressionismo, i vincendo alla grande anche grazie al un nuovo modello di fruizione e vendita di opere che mise in campo circondandosi e valorizzando figure specializzate fino ad allora non riconosciute.
Parte tutto da qui. Lo sa bene Andrea Concas, docente e divulgatore nonché fondatore della prima community dedicata alla formazione, aggiornamento e orientamento sulle professioni dell’arte che ha appena pubblicato il nuovo libro “Professione Arte” (Mondadori, pag. 224, euro 19,90).

Si tratta di una guida, la prima, per chi vuole intraprendere una carriera in questo sistema fatto di segreti e regole non scritte dove c'è sempre più bisogno di persone dotate di skill che uniscono la conoscenza dell'arte a esperienze in ambiti fortemente settoriali. Senza trascurare la preparazione in ambiti come la curatela, l'analisi storico-critica, la gestione, la museologia e la museografia, c'è una richiesta sempre più alta di competenze trasversali o specifiche su aspetti legali e finanziari, nella valorizzazione, conservazione e movimentazione dei beni culturali e nella comunicazione 3.0. Ecco allora che una parte considerevole del volume è dedicata proprio a questi nuovi professionisti a partire dai curatori, i critici e gli storici dell'arte. Ma ci sono anche tutti quelli che solitamente lavorano nell'ombra, ma dei quali è imprescindibile la competenza quando si tratta di vendite, donazioni, aste, acquisizioni, collezioni, mecenatismo, esposizioni, prestiti, depositi e ogni questione legata a manufatti di epoca antica, moderna e contemporanea. Ecco allora “l'avvocato dell'arte”, un esperto di diritto che, muovendosi tra le moltissime e intrigate normative nazionali e internazionali, affianca il cliente fornendo consulenza nella creazione, gestione e valorizzazione delle sua collezione. Poi c'è l'Art Collection Manger, che cura e gestisce raccolte d'arte private di una certa consistenza occupandosi in modo specifico di tutti gli aspetti legati alla gestione di una collezione d'arte per il mantenimento e l'incremento del valore delle opere nel tempo. La collezione viene gestita come un investimento redditizio, in cui i valori economici si intrecciano con quelli culturali, emozionali, affettivi e parentali. L'Art Advisor è invece colui che affianca chi si appresta a fare i primi acquisti, ma anche a chi intende incrementare la propria collezione o chi desidera vendere. Requisito fondamentale: conoscenza approfondita del mercato dell'arte e delle regole, anche non scritte, che lo governano.

Chi ha la responsabilità di tracciare la movimentazione delle opere d'arte nella loro fase di prestito, in entrata e in uscita, è il “Registrar”. La sua figura professionale è stata ufficializzata con un decreto del Ministero dei Beni Culturali nel 2001: deve predisporre la documentazione per il prestito, ne gestisce tutta la logistica garantendo la tutela e la conservazione dell'opera che sarà sempre a suo fianco dall'imballaggio all'allestimento. Di antico mestiere sanno le professioni di restauratore, editore d'arte; quelle più legate al nuovo mondo della comunicazione legato a doppio filo con l'universo della rete sono invece i “social media manager” che nella definizione di Silvio Salvo della Fondazione Sandretto Re Rabaudengo sono “come un architetto che deve creare un nuovo equilibrio nel luogo dove sorge l'edificio che ha progettato”. “Allo stesso modo, spiega, “un social media manager deve cercare un'armonia, anche attraverso il caos, che intercetti il pubblico attuale e potenziale”. Ricercatissimi sono inoltre i professionisti che offrono servizi che legano l'arte alle assicurazioni, alla custodia, agli investimenti finanziari, alle collezioni di quote di opere d'arte e tutti coloro che si muovono dietro le quinte di un'esposizione. I servizi per l'arte, si legge nel libro di Concas, sono in costante crescita coinvolgendo oltre 12 milioni di collezionisti, 300 mila gallerie, 3 milioni di operatori, 14 mila case d'asta, 300 fiere e 55 mila musei attivando un valore economico di oltre 20 miliardi di dollari. Forse è davvero un mondo, quello dell'arte, a cui dovrebbero guardare con più attenzione i giovani che vogliono costruire la loro carriera aspirando a diventare novelli Paul Durand-Ruel. Ma anche la politica dovrebbe riflettere: il futuro è nella cultura.

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