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sabato 21 luglio 2018
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lunedì 2 luglio 2018
Eugene Smith e il suo viaggio all'inferno

Non credeva alla obiettività del fotografo. Dichiarava pubblicamente di non accontentarsi di «registrare i fatti», voleva darne una giusta interpretazione così da «simbolizzare l'universale». E ci riuscì: attraverso i suoi scatti, Smith è riuscito a raccontare storie di vita toccando le emozioni e la coscienza degli spettatori.
Lo dimostra la mostra in corso alla Fondazione Mast di Bologna a cura di Urs Stahel, la prima in Italia interamente dedicata a Smith e alla sua monumentale opera realizzata a partire dal 1955 a Pittsburgh, all'epoca la principale città industriale del mondo. Il progetto, considerato da lui stesso l'impresa più ambiziosa della propria carriera, segnò un momento di svolta nella sua vita professionale e personale.
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