Otto monumentali libri sono spalancati dentro le Tese delle Vergini
dell'Arsenale, a Venezia. Pagine di una guida turistica che racconta
itinerari inediti del Belpaese: attraversando l'arco alpino e la
dorsale appenninica fino alla Sardegna si scoprono progetti di
architettura contemporanea, ma anche borghi storici, cammini, paesaggi e
parchi naturali che descrivono i territori interni, quelli meno
conosciuti, quelli più interni, ma ricchi di qualità e valore. Si apre
così il nostro Padiglione alla XVI Biennale di Architettura che ha appena spalancato
le sue porte al pubblico. Il curatore Mario Cucinella, l'ha
chiamato «Arcipelago Italia» ed è un vero e proprio insieme di piccoli
comuni e città che, ha spiegato lo stesso Cucinella, «nella storia hanno
rappresentato i nodi della produzione culturale, in altre parola il Dna
italiano».
Ecco allora le residenze rurali delle Alpi Occidentali
dove i materiali locali sono usati in chiave attuale; dove gli antichi
fienili diventato luoghi al servizio del vivere odierno e i borghi sono
la testimonianza concreta della possibilità di riportare alla vita aree
in completo abbandono, segno di un dialogo possibile tra patrimonio
storico e l' architettura contemporanea. Dal Pizzo di Gino fino a
Gorizia, attraversando le Dolomiti, ci si ritrova sulle Alpi Orientali
con infrastrutture immerse tra radure boschive e paesaggi alpini che non
mostrano alcuna evidenza di presenza umana. Qui gli interventi di
valorizzazione che hanno saputo rispondere ai problemi di dissesto, di
connessione verticale e di dotazioni impiantistiche, tramite una
riuscita rilettura architettonica dei manufatti.
L'itinerario prosegue lungo l'Appennino settentrionale dove i borghi
riqualificati nelle strutture funzionali sono frutto della
collaborazione tra pubblico e privato: innovative micro-architetture
dialogano con il paesaggio agricolo circostante a pochi metri dai centri
storici. Nuovi spazi produttivi si legano in modo armonioso al
territorio, attraverso un sapiente utilizzo dei materiali e superfici
anche lungo l'Appennino Centrale: qui i progetti si inseriscono in un'
ottica di salvaguardia delle tradizioni contadine con lo scopo di
valorizzare gli itinerari turistici locali e i prodotti del territorio.
Nella sezione dedicata all'Appennino Sannita - Campano - Lucano si
può vedere come l'adeguamento sismico ha portato alla restituzione di
nuovi spazi collettivi, luoghi dove tecnologia e modernità si
relazionano con paesaggi e tradizioni attraverso azioni di recupero
integrato. Le cave sono invece simbolo del Sub Appennino Dauno - Alta
Murgia - Salento: qui interi territori plasmati dall' attività
produttiva possono essere ripensati secondo un approccio circolare di
riuso, esempi e insieme metafora di un paesaggio «naturalmente»
sottratto al suo destino residuale.
L'Appennino Calabro - Siculo,
svela invece gli spazi frutto di una ricostruzione artistica e
visionaria, il cui esito e rapporto estetico con il territorio hanno
dato vita a luoghi considerati opere d' arte. L'itinerario dell'
Arcipelago Italia si conclude in Sardegna. Qui nel cuore montuoso dell'isola, dove è ancora forte la tradizione artigiana, strutture obsolete
diventano occasione per realizzare piccole opere di architettura, che
creano veri e propri «free spaces», mentre la rigenerazione di edifici
pubblici diventa occasione per stimolare il rilancio socio - culturale
dei paesi, sul tema emergente dello spopolamento.
Nella seconda tesa
dell' Arsenale ci sono invece cinque progetti sperimentali di
«edifici-ibridi». Su cinque tavoli che sembrano davvero un arcipelago in
tre dimensioni viene illustrato il lavoro collettivo di sei studi d'
architettura emergenti (AM3 Architettura, BDR Bureau, Diverserighe
Studio, Gravalos Di Monte Arquitectos, Modus Architects, Salinas Serra
Architetti) che progettano una «casa dei cittadini», strutturata in un
percorso sanitario, promozione della salute e ricerca, in Sardegna; un
«luogo del lavoro» per le Foreste Casentinesi al confine tra Toscana ed
Emilia Romagna; un «dittico» che testimonia le esigenze dei comuni
compresi nel «cratere sismico» del Centro Italia per il centro storico
di Camerino; la riformulazione funzionale di due scali ferroviari sulle
colline di Matera; una piazza per la crescita del Belice, all'interno
dell'iter di riprogettazione del Teatro incompiuto di Pietro Consagra.
Il Padiglione Italia, insieme ala Biennale si può visitare fino al 25
novembre.
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