Una
straordinaria giornata di lotta e mobilitazione ha attraversato il paese
per dire no alla criminalizzazione delle lotte sociali, chiedere
l’immediata liberazione di Chiara, Claudio Niccolò e Mattia e degli
altri compagni ancora detenuti ai domiciliari, del movimento Notav ma
anche degli altri movimenti colpiti nelle ultime settimane da operazioni
giudiziarie quanto mai “creative”, come il movimento di lotta per la casa di Roma e i Precari Bros di Napoli.
“Terrorismo”, “rapina”, “estorsione”… la lingua biforcuta del Potere
deturpa il linguaggio per legittimare e continuare la devastazione dei
territori. Le migliaia di persone che oggi sono scese in piazza, hanno
dimostrato che una parte consistente del paese non accetta di essere
messa in un angolo e che si parli per lei. Ecco allora le assunzioni di
responsabilità dei 3000 che a Chiomonte hanno gridato “siamo tutti
terroristi”, con un Alberto Perino che spiegava ad uno stupito operatore
Rai la Differenza che corre tra “terrorismo” e “sabotaggio”. La voce
off sul servizio del Tg3 deve ammettere che né a Chiomonte né a Torino
si trova nessuno disposto a prendere le distanze da quelli che tutt*
percepiamo come legittimi atti di resistenza.
A Torino la
manifestazione più grossa: 5000 persone hanno attraversato le vie del
centro scortati da un imponente dispiegamento di truppe anti-sommossa,
mobilitate per impedire che il corteo raggiungesse gli obiettivi
ritenuti sensibili: la stazione di Porta nuova e la sede di Ltf. La
stampa locale cerca di minimizzare e parla di 2000 persone a Chiomonte e
un migliaio a Torino (quando la testa del corteo girava in via Madama
Cristina la coda era ancora in piazza Castello). Il problema è
chiaramente politico e non si può ammettere che oggi il movimento no
tav, nella città di Chiamparino e Agnelli mobilita meglio e più di
qualunque partito o sindacato.
Colpiva soprattutto
l’eterogeneità della composizione: mamme coi passeggini, giovani,
anziani, appartenenze molteplici e cani sciolti, uomini e donne
consapevoli che intorno a questa partita si gioca qualcosa in più di un
semplice buco in una montagna. E ben consci che sul processo contro
Niccolò, Mattia e Claudio si gioca un po’ anche della possibilità futura
di tutti e tutte di continuare a battersi per un futuro migliore e una
vita degna di essere vissuta.
A Pozzolo, in val Scrivia,
500 persone del fronte contro il Tav Terzo Valico hanno divelto le reti
del costruendo cantiere. Centinaia rilanciavano il messaggio in una
piazza di Genova.
A Modena sono scesi in piazza i comitati che
lottano contro la gestione PD-dina del post-terremoto, a Mestre è stato
reso gratuito il transito autostradale, tanti modi per denunciare lo
spreco del denaro pubblico e indicare forme di resistenza alla crisi.
Le manifestazioni sono state tante e partecipate in tutta Italia, A
Roma la giornata di solidarietà si incrociava col ricordo
dell’antifascista Valerio Verbano e della sua madre, preziosa custode di
una memoria sociale antifascista della città di Roma. Un migliaio di
persone ha attraversato il quartiere del Tufello. Tanti anche a Napoli,
per ribadire la più completa e totale solidarietà coi dieci disoccupati
arrestati la scorsa settimana.
Mille persone a Milano,
in un corteo che si è concluso alle porte dell’Expo, sanzionando banche e
i cancelli che recintano la più grande area sequestrata d’Italia, per
garantire il nuovo spreco che si abbatterà sul territorio e le casse
pubbliche. Più di 300 persone a Pisa in un corteo che collegava la
solidarietà alla valle con la locale battaglia per il reddito e la
dignità; altrettante a Firenze. Più di 500 a Caltanisetta in un corteo
indetto dai No muos; centinaia anche a Bari, Brescia, Livorno, nelle
provincia piemontese, veneta e toscana.
Non riusciamo ancora ad
avere una stima esatta e complessiva di tutte le iniziative ma sappiamo
che sono state tante e partecipate. A tutta questa gente – siamo pronti
a scommetterci – Renzi ha ben poco da vendere!
Quella di oggi è
stata una generosa giornata di lotta. Un buon auspicio in direzione del
prossimo 15 marzo, quando si tratterà di riaffermare la legittimità
delle lotte sociali e la necessità di difendere tutti gli imputati del
15 ottobre.
Ma la prospettiva di questa battaglia, come
il no tav insegna ormai da tempo, travalica i confini nazionale e getta
per davvero i semi di una futura Europa delle lotte ancora tutta da
costruire. Mentre terminiamo queste righe, apprendiamo che un corteo di
solidarietà si è svolto anche ad Atene e che a Notre -Dame-des-Landes la
polizia ha scagliato lacrimogeni e idranti contro gli zadisti che si
avvicinavano alla zona rossa, in quella che si annunciava da tempo come
grossa manifestazione contro il mega-aeroporto per ricchi.
Non
sappiamo quanto sarà lunga, sappiamo che sarà dura ma dopo giornate come
quella di oggi sappiamo altrettanto bene che questo movimento, e tutti
quelli che gli camminano a fianco, non molleranno mai e non smetteranno
di mettersi di traverso per impedire lo scempio dei territori e la messa
all'asta delle nostre vite. (Resistenza Notav)
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