La fiction è "un prodotto di destra, revisionista, un fumettone, che sborda". Mauro Decortes, storico portavoce del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, liquida così il film mandato in onda su Rai 1 dedicato al commissario Calabresi. "Credo che si difenderanno dicendo che una fiction è un’opera di fantasia, ma allora non dovevano chiamare il commissario col nome di Calabresi e non dovevano ambientarla a Milano ma in una città di fantasia, hanno fatto una operazione orribile che ci ha ferito”, dice Decortes all'Ansa snocciolando poi un lungo elenco di cose che, secondo lui e gli anarchici milanesi amici di Valpreda e di Pinelli, nella fiction sono state travisate e in particolare si sofferma su un fatto: ”La cosa più clamorosa è il bar degli anarchici a Milano. Non è mai esistito. Ma l’operazione è sottile: lo spettatore ha l’impressione di entrare in un bar di malviventi e se anche poi alla fine si fa capire che non hanno messo la bomba, delinquenti e drogati restano lo stesso”.
