Nel 1975 tutti questi scatti andarono a comporre il libro Women are Beautiful che se oggi viene considerato un oggetto di culto, all’epoca spaccò letteralmente l’opinione pubblica. A molti quelle fotografie apparirono - come in effetti erano - una gioiosa riflessione sull’emancipazione della donna e sulla sensualità, altri invece - per le figure formose, in abiti sbracciati o in minigonne o per l’indugiare dello sguardo di Winogrand sui seni e i fondoschiena - le avvertirono come l’espressione contorta di una visione maschilista. Per farsi una propria opinione sull’opera del maestro scomparso improvvisamente nel 1984 a 56 anni, si può andare a vedere la bella mostra appena inaugurata al Museo Man di Nuoro Garry Winogrand. Women (are beautiful) che per la prima volta in Italia presenta la collezione completa delle fotografie, in stampa originale, che compongono il celebre volume. Nell’introduzione Winogrand avverte il suo pubblico: «Ogni volta che ho visto una donna attraente ho fatto del mio meglio per fotografarla». E noi lo ringraziamo perché senza di lui, senza il suo occhio e la sua riflessione sui concetti di bellezza “nuovi” rispetto alla società puritana del dopoguerra avremmo testimonianza parziale della controcultura femminile americana.
"Attraente" infatti non significa necessariamente bello secondo canoni imposti da decenni e decenni di misoginia e sessismo. "Attraente" è ciò che attira l'attenzione. E l'attenzione di Winogrand è attirata dalla risata sarcastica della donna che balla, quasi un morso a pochi centimetri dalla faccia del suo compagno di danza; è attirato dalla disinvoltura delle donne in giro per la città a fare shopping, dalla leggerezza di un sorriso, dalla curiosità e dall'ostentazione del sé. Il tutto raccontato con ammirazione, ironia, venerazione e, perché no, anche sarcasmo.
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