Hanno tutte tra i 6 e i 13 anni, sono vestite da principesse Disney, ma di regale hanno ben poco. Con fare navigato queste bambine (c'è anche un maschietto) imprecano, sbraitano e mostrano il dito medio ricordano che nessuno si dovrebbe offendere per le parolacce, semmai la
società dovrebbe risentirsi del fatto che le donne sono ancora pagate il
23% in meno rispetto agli uomini e che una su cinque viene molestata o
stuprata.
Il video è promosso da “FCKH8.com”, l’azienda di abbigliamento che realizza magliette contro il sessismo, il razzismo e a favore dei diritti LGBT, che ha lanciato la campagna «Girls Just Want to Have FUN-damental Rights".
giovedì 23 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
A svegliare la principessa ci pensa una regina. Con un bacio in bocca
"The Sleeper and the Spindle" di Neil Gaiman è già al primo posto nella classifica di vendita dei libri per bambini su Amazon. Un successo accompagnato dalle solite, sterili, polemiche la trama e le splendide tavole dell’artista Chris Riddell non sarebbero adatti secondo quanto sostengono i conservatori per i più piccoli. Il perché è presto detto: Gaiman ha riadattato la fiaba di "Biancaneve e i sette nani" e quella de "La bella addormentata" raccontando di una giovane regina che alla vigilia del suo matrimonio si propone di salvare una principessa da un incantesimo. Messi da parte i vestiti da sposa e indossata l’armatura, assieme al suo coraggioso nano si avventura nei tunnel sotto la montagna per la strada che conduce al regno del sonno. La principessa che ha deciso di salvare, però, non si rivelerà quello che sembra. Il tutto illustrato da Riddell che non si è tirato indietro quando si è trattato di disegnare il bacio tra due donne.
Il sito fumettologica.it, sul quale si trova un estratto del racconto che uscirà negli Stati Uniti da Bloomsbury a partire dal 23 ottobre, riporta la dichiarazione dell'editore. Per lui il volume è «una visione oscura delle fiabe classiche, che pone i personaggi femminili al centro del racconto». Una scelta che piace a Suran Dickson, CEO di Diversity Role Models – un’associazione che si occupa di informare e parlare delle tematiche omosessuali nelle scuole. «The Sleeper and the Spindle - – ha detto alla rivista dedicata Gay Star New - dimostra semplicemente che non tutte le principesse sono risvegliate da un principe. Questo aiuta i bambini a capire le differenti relazioni, così come a rappresentare quei giovani che hanno genitori dello stesso sesso, e può ridurre il bullismo nei loro confronti».
Il sito fumettologica.it, sul quale si trova un estratto del racconto che uscirà negli Stati Uniti da Bloomsbury a partire dal 23 ottobre, riporta la dichiarazione dell'editore. Per lui il volume è «una visione oscura delle fiabe classiche, che pone i personaggi femminili al centro del racconto». Una scelta che piace a Suran Dickson, CEO di Diversity Role Models – un’associazione che si occupa di informare e parlare delle tematiche omosessuali nelle scuole. «The Sleeper and the Spindle - – ha detto alla rivista dedicata Gay Star New - dimostra semplicemente che non tutte le principesse sono risvegliate da un principe. Questo aiuta i bambini a capire le differenti relazioni, così come a rappresentare quei giovani che hanno genitori dello stesso sesso, e può ridurre il bullismo nei loro confronti».
mercoledì 1 ottobre 2014
La app senza internet degli studenti di Hong Kong
Dopo la chiusura di tutti i social, da Facebook a Youtube, l'app FireChat sta diventando lo strumento 'principe' della protesta degli studenti di Hong Kong. Non conoscendo e non avendo mai provato come funziona, mi limito a segnalare questo sistema di messaggistica istantanea e anonima che spesso viene confuso come una semplice alternativa alle più note Whatsapp e WeChat. La app, secondo quanto leggo su varie agenzie e giornali, consente, attraverso dei ponti tra gli smartphone, di comunicare senza connessione a Internet sfruttando sistemi Bluetooth e Wi-fi.
La rapida diffusione di FireChat, riferisce oggi Mit Technology Review, "è esplosa dopo che un giovane manifestante di Hong Kong ha lanciato sabato scorso il passa parola in vari post di social media chiedendo alle persone di scaricare l'applicazione" ha affermato al Mit Christophe Daligault, vice presidente di Open Garden, la startup di San Francisco che ha prodotto l'app. Così nei soli giorni da sabato a lunedì, FireChat è in testa ai download per le app di iPhone sia su Google Play che su iTunes Store di Apple a Hong Kong, superando Twitter, Facebook o WhatsApp. "Più di 200.000 persone che stanno manifestando a Hong Kong hanno scaricato l'applicazione da uno dei due store, inviando circa due milioni di messaggi via FireChat, con ben 33.000 utilizzazioni nello stesso tempo" ha riferito Daligault.
Resta ora da risolvere il problema della sicurezza delle informazioni inviate, perché, ha sottolineato Daligault, i dati non vengono inviati criptati attraverso FireChat anche se Open Garden sta lavorando per risolvere il problema e per aggiungere un sistema che cripti i messaggi da FireChat. A giugno scorso, in seguito ad un problema di connessione internet l'app era stata ampiamente usata anche in Iraq.
Sul Post.it poi ho letto che alcune persone che vivono vicino ai luoghi delle proteste hanno appeso fuori dalle proprie abitazioni i loro numeri di telefono e permettono alla gente di utilizzare l’energia elettrica per ricaricare i propri smartphone, utilizzando le ciabatte e i carica-batterie messi a disposizione dai volontari. Un aspetto molto importante delle proteste è stata proprio il suo racconto fatto dai manifestanti sui social network, e gli schermi dei cellulari sono utilizzati di notte come fonte illuminazione o come “fiaccole” per i cortei.
Il New York Times riferisce però anche Pechino starebbe spiando i manifestanti scesi in strada a Hong Kong per la democrazia tramite una falsa App per smartphone. La scoperta è stata fatta dai ricercatori di un'azienda specializzata in sistemi di sicurezza informatica. Il governo avrebbe diffuso un'app tramite WhatsApp, che una volta scaricata darebbe accesso ai dati personali degli ignari utenti, come password, informazioni bancarie, ma anche telefonate, messaggi e soprattutto la loro posizione fisica.
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