Hanno tirato una torta in faccia alla presidente della regione Navarra e ora rischiano fino a 9 anni di carcere. A decidere della sorte dei quattro notav baschi protagonisti del fuori programma andato in scena il 27 ottobre del 2011 e ora accusati di "attentato all'autorità", saranno i giudici del tribunale antiterrorismo di Madrid. La corte si riunirà il 18 novembre prossimo e i compagni di TAV Mugitu! stanno organizzando una serie di manifestazioni di solidarietà per i quattro “tartazzi” sotto processo.
Nel manifesto con le date delle prossime mobilitazioni (12 novembre: giornata decentralizzata di azioni e concentrazioni di solidarietà; il 16 novembre: manifestazione contro la TAV e in appoggio ai lanciatori di torte a Iruñea (Pamplona) e il 18 novembre concentrazione al Tribunale (sala San Fernando de Henares, Madrid) viene raccontata la vicenda e le assurde accuse, ma soprattuto viene chiesta la partecipazione alla campagna di sostegno nel modo che ciascuno considera più opportuno: partecipando alle azioni proposte; scrivendo ai mess media; organizando conferenze con i “lanciatori di torte”: promuovendo iniziative d’appoggio aconomico (concerti, sorteggi…); aderendo individualmente o collettivamente al manifesto di solidarietà (scrivere a mugituaht@gmail.com); appoggiando economicamente il gruppo TAV Mugitu.
Il 27 ottobre 2011, tre persone “intartarono” la presidentessa della Navarra, Yolanda Barcina, durante una sessione plenaria della Comunità di lavoro dei Pirenei, nella cittá di Tolosa. Per alcuni secondi, la faccia di Barcina rimase coperta di dolce meringa. L’obiettivo di questa azione di protesta, realizzata dal movimento di disobbedienza TAV Mugitu!, era denunciare Barcina come la principale responsabile, tra le persone presenti alla riunione, dell’imposizione del Treno ad Alta Velocità in Euskal Herria (Paesi Baschi), imposizione che fin dal principio ha suscitato un’ampia opposizione. A Tolosa, l’azione non provocó detenzioni né identificazioni, mentre le guardie di sicurezza si limitarono a espellere i “lanciatori di tarta” dalla sala. Tornati in Navarra, gli autori dei “tartazzi” furono arrestati dalla Polizia Forale e imputati per un supposto delitto di “attentato all’autorità” nell’Audienzia Nazionale española, tribunale d’eccezione que si è arrogato il diritto di processarli. In un secondo momento, inoltre, durante la conferenza stampa realizzata il giorno successivo en Iruñea (Pamplona) per spiegare le ragioni dell’azione, anche una quarta persona venne messa sotto processo con lo stesso capo d’accusa. Attualmente, l’Audienzia Nazionale ha fissato per il prossimo 18 novembre la celebrazione del processo, con richieste dai 5 ai 9 anni di carcere.
Il Treno ad Alta Velocità è un progetto ecologicamente devastante ed economicamente disastroso. Gran sperperatrice d’energia, distruttrice dell’ambiente, rumorosa, la TAV aumenta la centralizzazione del territorio nelle grandi metropoli a detrimento dei piccoli paesi e delle città di mezze dimensioni, promuove l’ipermobilità ed è elitista: la maggior parte delle persone lo utilizza molto poco, o non lo usa affatto, e solo una residua minoranza vi ricorre con una certa frequenza. Le grandi opere come la TAV, inoltre, suppongono un grande sperpero di denaro pubblio e sono una delle cause dei grandi tagli al welfare que stiamo soffrendo.
Oltre a tutto questo, la classe dirigente, negli ultimi venticinque anni, ha consapevolmente occultato il costo sociale, economico ed ecologico del progetto, ha mentito sulle sue supposte virú ed ha insultato, quando non criminalizzato, l’opposizione alla TAV lí dove questa si è manifestata, mentra in molti casi si arricchiva in modo fraudolento, como dimostrano le carte di Bárcenas. Yolanda Barcina rappresenta perfettamente questo atteggiamento di prepotenza e inganno permanente.
Per questi motivi, consideriamo que azioni popolari come l”intartamento” di dirigenti, que, come Yolanda Barcina, sono responsabili di aver imposto la TAV occultando i suoi effetti nocivi e di aver mentito sul suo vero impatto economico e sociale, sono perfettamtente legittime e comprensibili como una giusta forma di protesta contra la TAV. In cambio, denunciamo che la gravitá e l’assoluta sproporzione delle pene da 5 a 9 anni di prigione richieste per queste quattro persone non hanno paragone in nessun paese occidentale, dato che azioni simili di lanciamento di torte alle autoritá sono considerate infrazioni minori e praticamente senza conseguenze legali. Tutto questo rappresenta una vergognosa contraddizione con la “magnanimità” che la Giustizia mostra con politici buguiardi e corrotti, che vengono quasi sempre assolti.
Per tutto questo, esigiamo la paralizzazione dei lavori della TAV e l’archiviazione del processo incoato nell’Audienzia Nazionale contro queste quattro persone que addolcirono la faccia di Barcina. Oltretutto, questa è una questione che, in caso essere messa sotto processo, avrebbe dovuto esserlo a Tolosa, luogo dei fatti. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo processo riunisce tutti gli elementi propri dell”ingiustizia penale”, tra cui l’uso di tribunali d’eccezione come l’Audienzia Nazionale per reprimere la dissidenza sociale e l’applicazione di codici penali sempre più repressivi per criminalizzare la disobbedienza civile. Vogliamo che la fine di questo processo si converta in una presa di coscienza del carattere innecessario e dannoso della TAV e di altre infrastrutture igualmente megalomane e distruttive.
Más información:
www.tavtazo.org
http://mugitu.blogspot.com
Appoggio economico:
3035.0068.08.0680058591 (Laboral Kutxa)
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