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Portrait of an artist (pool with two figures) |
Tre metri è anche lunga la tela di Hockney: realizzata nel 1972 per la critica è forse l'opera più rappresentativa di tutta la sua produzione. Il dipinto raffigura due uomini: uno che nuota in una piscina e l'altro vestito in piedi sul bordo della vasca che lo osserva, immersi in un paesaggio verde che ricorda quello del sud della Francia. Il personaggio in piedi è il fidanzato dell'artista, il pittore statunitense Peter Schlesinger con il quale ruppe proprio durante la realizzazione dell'opera; quello in acqua è lo stesso Hockeny che visse male la fine della relazione portandolo verso un periodo di solitudine e depressione. Emblematica anche la piscina: soggetto ricorrente nelle opere dell'artista britannico è simbolo della vita edonistica delle ville americane che aveva frequentato, ma anche specchio e punto di partenza per affrontare temi ben più complessi, come, ad esempio la libertà e l'omosessualità. La sua è una sfida al modo occidentale di rappresentare il mondo: con uno stile apparentemente semplice ostenta la spensierata atmosfera californiana e fissa sulla tela un istante che diventa eterno; così la vita di Hollywood si trasforma in natura morta.
Il capolavoro è stato messo in vendita dal miliardario Joe Lewis, proprietario anche della squadra di calcio inglese del Tottenham Hotspur (che vanta una collezione di opere di Pablo Picasso, Henri Matisse, Francis Bacon e Lucian Freud), dopo essere stato esposto tra il novembre 2017 e il febbraio 2018 al Metropolitan Museum of Art di New York in occasione di una retrospettiva dedicata al maestro di Bradford. Il record stabilito giovedì sera da Christie's allinea Hockney alle quotazioni degli scomparsi grandi artisti americani della Pop Art, Andy Warhol e Roy Lichtenstein.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdZ5KZqmvlMRAQWo7EuvljOvXcACCsB_ZCKIc7mOjTMgD-HRXYrqXmmnyye01gNtkWB8IB0Ll7cjol7gAxfUkQLxNXzVuOo2hjLj0S1KxQ6chud0dmXy0SLFAQLCuh11gY9t-fwXbtJSs/s320/6-3.jpg)
Ovviamente il risultato tra una tela dipinta e una disegnata sul tablet è diverso, ma per Hockney, «una cosa non esclude l'altra».
«La tecnologia», sostiene l'artista, « ha sempre cambiato il senso delle immagini e le immagini sono il potere. Se l'arte fa a meno delle immagini, perde ogni possibilità, ogni potere».
Lui di certo non perderà quello di ribaltare le regole del mercato: con l'arte virtuale non esiste più la differenza di prezzo tra egli "originali" e le "riproduzioni", così come cambia - vista la velocità di esecuzione - il valore estetico ed economico del lavoro.
È l'inizio di una rivoluzione.
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