Il «Mondo dell’Arte Contemporanea» descritto da Tommaso Labranca nel suo nuovo libro Vraghinaroda lo conosco bene. Il mio ex marito aveva una galleria in via Margutta e un’altra a Trastevere. Se un giorno siamo andati davanti a un giudice per dirci addio, è stato proprio perché non ne potevo più di lui, delle Santexuperine Scalze, dei Charlie, dei curator, delle new urban family, degli Ai Weiwei e dei Vraghinaroda che danno il titolo al volume edito da 20090.eu. Chi sono? Nel suo viaggio allucinante fra creatori, mediatori e fruitori dell’arte, Labranca li racconta con ironia e pure disprezzo, lo stesso che provavo io dopo dieci anni di frequentazioni forzate dal sacro vincolo matrimoniale.
