Rifare, copiando alla perfezione la Gioconda di Leonardo Da Vinci, non rappresenta un atto creativo, né artistico. Se qualcuno la vendesse sarebbe accusato di plagio, oltre che di truffa. Quando però Marcel Duchamp, nel 1919, rifece tale e quale Monna Lisa aggiungendole dei baffi, una barbetta e la firmò LHOOQ («elle a chaud au cul»: si concede facilmente) compì un atto assolutamente creativo e rivoluzionario. Non era una copia e quando la espose provocò scandalo. Rivoluzionario e scandaloso può essere considerato anche il letto Max esposto da MondoConvenienza. Anche questo oggetto è tale e quale al famoso Nathalie di Vico Magistretti, uno dei più apprezzati architetti e designer del ’900, ma il dettaglio del prezzo (viene venduto ad almeno un decimo di quello griffato) è talmente provocatorio, radicale, avanzato da meritarsi un applauso. Chi ha avuto l’idea di rendere accessibile a tutte le tasche un’opera di design pregiata come quella di Magistretti non può essere perseguito, quanto piuttosto considerato un benefattore dell’intera umanità oltre che un genio. Vivere in mezzo alle cose belle non può essere una prerogativa esclusiva delle persone facoltose: tutti, avendo il gusto di sceglierle, devono goderne; tutti devono potersi circondare di oggetti belli che notoriamente migliorano la qualità della vita e della socialità.