lunedì 16 aprile 2018

Mille fotografie per disegnare il Po: il capolavoro di Sohei Nishino

Il Po a metà strada tra mappa e diorama, che serpeggia come se fosse vivo. Quasi un dragone, un animale mitologico che corre nel tempo e sale nel cielo a proteggere l' uomo. Così ce lo racconta il giapponese Sohei Nishino, conosciuto nel mondo per le sue Diorama map, che ha vinto (ex-aequo con Sara Cwynar) con il suo reportage sul fiume italiano la quinta edizione del premio MAST Foundation For Photography Grant on Industry and Work, organizzato dalla Fondazione MAST di Bologna.
Sohei Nishino per questo progetto ha viaggiato per 45 giorni lungo il corso del fiume dalla sorgente sul Monviso al Delta sull' Adriatico. Sul fiume ha incontrato gente e paesaggi molto vari: persone che vivono in barca, pescatori professionisti e dilettanti, un anziano ottantenne che in dieci anni ha costruito un enorme edificio abusivo su tronchi galleggianti, bambini che si divertono in strutture trasformate in spazi di gioco, una coppia che gestisce una risaia a conduzione familiare, una signora che gli fatto visitare un ex fabbrica di zucchero, boscaioli, contadini. Nishino ha scelto di confondersi tra le persone per prestare orecchio alle loro voci e scattare delle fotografie. Anche ai pesci siluro che si sono moltiplicati in maniera esponenziale divorando i pesci più piccoli e distruggendo l' ecosistema; anche all'inquinamento, alle rive piene di immondizia e siringhe. Ma il suo occhio è rimasto incantato dai pioppi che perdono i loro fiori simili a fiocchi di neve; dagli scorci e dalle tracce del tempo, dalla ricchezza di queste terre.
Tutto immortalato da centinaia di fotografie che poi ha stampato, combinato insieme e disposto manualmente in grandi tableaux con un lavoro di grande impegno e pazienza: un procedimento di ricostruzione del viaggio in cui ha impresso con le mani e il corpo tutte le sue energie. Unendo micro e macro prospettiva ha ricavato un'immagine che da lontano sembra quasi astratta e da vicino compone una rappresentazione vivacissima e poetica del fiume, inteso come condizione fondamentale per l' esistenza. Il reportage di Nishino è esposto fino al 1° maggio nella sede del Mast di Bologna insieme ai lavori dei quattro finalisti del concorso che, spiega Urs Stahel (curatore della mostra) «sono risultati tutti significativi e coerenti con il bando». Il consiglio: osservate con attenzione il lavoro di Nishino, dapprima nella sua interezza, poi nei meravigliosi dettagli.


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