venerdì 6 dicembre 2013

12 dicembre 1969, la verità è una sola: fu strage di stato #appuntamenti

Il 12 dicembre 1969 la strage di Piazza Fontana diede l’avvio all'offensiva dello stato per annientare ogni sogno di giustizia sociale e di dignità umana rivendicati e praticati dagli sfruttati nelle lotte del '68 e dell'autunno caldo del '69. L’assassinio dell’anarchico Pino Pinelli, gli arresti degli anarchici Pietro Valpreda, Emilio Bagnoli, Emilio Borghese, Enrico Di Cola, Roberto Gargamelli, Roberto Mander e dei tantissimi altri compagni accusati delle stragi di stato, furono un espediente per creare il panico sociale necessario a favorire svolte autoritarie, ma l’immediata e quotidiana opera di controinformazione degli anarchici e di tutto il movimento, smascherò tempestivamente questo intento.
Le attività di lotta e di denuncia delle connivenze palesi tra servizi segreti e fascisti trasformarono in un boomerang questa offensiva reazionaria.
La strategia della tensione lascia il posto, 44 anni dopo, alla strategia della menzogna.
Come ogni dittatura economica, lo stato “democratico”, riscrive continuamente la storia a proprio uso e consumo, cercando di insabbiare ogni prova delle sue malefatte.
Utilizzando solerti pennivendoli che si reinventano di tanto in tanto improbabili teorie la cui unica caratteristica comune è di accusare, oggi come ieri, gli anarchici.
Contro l’ennesimo tentativo di infangare la nostra memoria, accusiamo, oggi come ieri, lo Stato di strage e assassinio.

Di appuntamenti in giro per rivendicare con forza che la verità è una sola: fu strage di stato  ce ne sono tanti.
A Roma, il Cafiero ne ha organizzato uno allo spazio anarchico "19 luglio" di via Rocco da Cesinale (Garbatella) a partire dalle 18 con i protagonisti di eri e di oggi: Pasquale “Lello” Valitutti (unico testimone anarchico dell'omicidio di Pinelli), Enrico Di Cola, Emilio Bagnoli, Roberto Gargamelli, Roberto Mander, Cosimo “Mino” Caramia. Interverranno inoltre: Gabriele Fuga e Enrico Maltini, avvocati, autori di “E ‘a finestra c’è la morti” , ed. Zero in Condotta, nel quale si documenta alla luce dei più recenti elementi di controiformazione il reale e totale coinvolgimento dello stato nell’assassinio di Pinelli e nella strage.

A Milano il Ponte della Ghisolfa ha organizzato una serata al Leoncavallo (Via Watteau 7) con interventi di Mauro Decortes (La memoria di ieri, lo sfruttamento di oggi), Saverio Ferrari (I populismi e le nuove destre), Onorio Rosati (I diritti), Piero Scaramucci (Il capitale finanziario), Piero Colaprico (Il giallo di Valpreda), Andrea di Stefano (La finanza Internazionale), Claudia Pinelli (La Memoria), Silvia Pinelli (La memoria), Renato Sarti (Chicago Boys), Andrea Cegna (I giovani). Tema dell'iniziativa, che si aprirà alle 21, la violenza del potere che cambia forma, ma non muore mai: ieri piazza Fontana, oggi precarietà e sfruttamento, Gli assassini sono sempre quelli.
Sabato 14 è previsto un corteo con concentramento alle ore 15 da piazza della Scala a piazza Fontana. Il 12 dicembre, invece, il circolo "La Scighera" (Via Candiani 131) ha organizzato la presentazione del libro “E ‘a finestra c’e’ la morti” di Gabriele Fuga e Enrico Maltini. Oltre agli autori interverranno Claudia e Silvia Pinelli, Paolo Finzi, Massimo Varengo, Alberto Roveri e Maurizio Fantoni Minnella. Modera Luciano Lanza. A seguire la proiezione dei documentari:  “Pino Pinelli” Di Alberto Roveri, Italia 2012/13, durata 25 min. “Davanti a Pinelli: un requiem per gli anni settanta” di Maurizio Fantoni Minnella,I talia 2013, durata 33 min.

A Genova, alle 16,30 parleremo della Strage di Stato a partire dal mio libro "Il sangue politico" al Circolo Trenta Giugno (Salita degli Angeli 70). Alcuni dei protagonisti del libro, Gianni AricòAngelo Casile, di Annelise Borth, furono arrestati subito dopo le bombe del 12 dicembre 1969 perché anarchici. Furono rilasciati, ma insieme a Franco Scordo e di Luigi Lo Celso che trovarono la morte a soli vent'anni in uno strano incidente stradale sull'autostrada del Sole la notte tra il 26 e il 27 settembre 1970. Erano partiti dalla Calabria per portare a Roma, ai compagni della Federazione Anarchica Italiana, un dossier di contro-informazione misteriosamente scomparso dal luogo dell'incidente. La loro vicenda e il dossier che avevano messo insieme si intreccia con alcune delle pagine più oscure e insanguinate della storia italiana collegate da un inquietante filo nero che parte da piazza Fontana, passa per i moti di Reggio, la strage di Gioia Tauro, il golpe Borghese. E ancora il caso Marini, l'omicidio De Mauro, la tragica fine di Mastrogiovanni. Questa è la storia di cinque anarchici che avevano scoperto cose che “avrebbero fatto tremare l'Italia”. Questa è la storia di cinque ragazzi che capirono prima di altri che l'Italia, un Paese che aveva sconfitto sul campo il fascismo, non lo aveva però estirpato, consentendo a beceri individui assetati di potere e di sangue di farlo rinvigorire e crescere fino ai giorni nostri dove convivono vecchie e nuove dittature con la loro carica di violenza e disumanità. Li hanno fermati.

A Trento, nella facoltà di Sociologia il 12 dicembre alle ore 18 verrà presentata e discussa la tesi di laurea di Oreste Veronesi focalizzata sulla rappresentazione di quell'evento e degli sviluppi delle indagini nella stampa di un giornale locale (“L'Arena” di Verona), ma con riferimento al contesto generale della strategia della tensione. (http://greennotgreed.noblogs.org/post/2013/11/01/oreste-veronesi-la-strage-di-piazza-fontana-nelle-pagine-de-larena-1969-1972/)

Domenica 15 dicembre, in concomitanza con anniversario dell'assassinio del compagno Pino Pinelli , la FUCINA ANARCHICA, inizia la sua attività! L'appuntamento è a Cosenza, dalle ore 16.30 presso viale Parco EX OFFICINE FC "per conoscersi e per la condivisione dei propositi e percorsi della Fucina dove c'è una distro, libri, riviste, gironali, felpe, magliette, ecc". E' previsto un aperitivo conviviale con canti tradizionali e non solo. Alle 20 poi la cena sociale Antifascista@S.P.Arrow Occupato, pro spese legali dei compagni catanzaresi a processo per essersi difesi da un duplice assalto fascista nell'Ottobre del 2010. 

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